Madonna dalle stelle
Lorenzo Veneziano e Marcello Fogolino.
LV: metà XIV sec. (parte centrale).
MF: 1520 circa (rifacimento e aggiunta parti superiore e inferiore).
Tra gli elementi che qualificano la nuova pala rientra la vistosa corona ornata di gemme che due angeli in volo tengono sospesa sul capo della Vergine al di sopra dell’originaria aureola a indicarne la regalità.
A corredare il concetto della celeste regalità di Maria concorrono le schiere angeliche dei serafini e cherubini che punteggiano con le loro teste alate, rispettivamente rosse e verdi, il bianco di soffici nuvole poste ai suoi piedi.
Grande spazio è inoltre riconosciuto alla variopinta teoria di angeli musicanti che rinserrano tutt’intorno l’immagine della Vergine allattante, quasi a circoscriverla in una mandorla, occupando l’intera centina del dipinto.
Nella veduta di Vicenza il panorama è colto da Sud, da un punto di vista ravvicinato, sulle prime pendici settentrionali di Monte Berico, quasi sulle sponde del Retrone.
Sullo sfondo troviamo il Monte Summano, i profili sopra Recoaro a sinistra e dell’Altopiano di Asiago a destra isolando l’immagine urbana rinserrata nel cerchio delle mura scaligere.
Fuori dalle mura la distesa di Campo Marzo, riconoscibile la Basilica di San Felice, e in primo piano l’antica porta Lupia.
Proseguendo il Fiume Retrone entra in città attraverso ponte Furo, si vedono i profili di Porta San Rocco e Porta Nuova, il Torrione di Porta Castello, il Duomo e il Palazzo della Regione (prima dell’intervento palladiano) in prossimità della Torre del Tormento. Infine la stessa Chiesa domenicana di Santa Corona destinataria dell’opera.